1) LE MURA:
l’attuale cerchia muraria di Lucca, lunga esattamente 4 chilometri e 223 metri, è frutto dell’ultima campagna di ricostruzione, partita nel maggio del 1544 e terminata solamente un secolo dopo, nel 1648. I lavori hanno avuto luogo anche nella seconda metà del Seicento, con aggiornamenti strutturali basati sulle nuove conoscenze e tecniche costruttive. Mai utilizzata a scopo difensivo, la struttura moderna si articola su 12 cortine ed 11 baluardi. Questi sono visti come un forte segno di identità culturale e come contenitore per la memoria storica del territorio.
2) PIAZZA ANFITEATRO:
La piazza nacque nel medioevo e in quest’epoca era chiamata “parlascio”, una storpiatura del latino paralisium(“anfiteatro”), che per influenza della parola “parlare”, fu detto che indicasse il luogo dove si tenevano le riunioni di cittadini. Fu progressivamente riempita di costruzioni, variamente utilizzate come deposito di sale, polveriera, carcere. Ad oggi il piano della piazza, sulla quale si aprono numerosi negozi, è rialzato di circa 3 metri rispetto all’arena romana. L’accesso alla piazza è possibile tramite 4 porte a volta, ma solo una di queste, la più bassa, ricalca esattamente uno degli originari accessi. Una curiosità da notare, è la croce incisa su una mattonella al centro della piazza, nel punto di intersezione tra le 4 porte.
3) CHIESA DI SAN MICHELE IN FORO:
Al centro dell’antico foro della città romana si insediò nell’VIII secolo una chiesa intitolata a san Michele, tipico santo venerato dai Longobardi. La sua ristrutturazione fu iniziata intorno al 1070 è continuata fino al XIV secolo. Allo stesso periodo risalgono le decorazioni delle finestre, ora chiuse, della cripta, visibili all’esterno alla base dell’abside. I lavori per la nuova chiesa, a tre navate, con colonne e capitelli corinzi e compositi ed abside, erano già a buon punto entro la metà del XII secolo. Contestualmente a questa fase di costruzione, fu innalzato il campanile (almeno nella parte inferiore), che fu mozzato da Giovanni dell’Agnello, capitano di Pisa dal 1364 al 1368, perché il suono delle sue campane si udiva fino a Pisa e ciò era segno di superiorità sulla città alfea. Inoltre, durante il periodo medievale l’accesso alla chiesa era possibile solo attraversando un ponte di legno, detto Ponte al Foro, che passava sopra il canale che attraversava la piazza, la Fossa Natali.
4) CATTEDRALE DI SAN MARTINO:
La cattedrale di San Martino è il duomo di Lucca, chiesa madre dell’omonima arcidiocesi. Secondo la tradizione, fu fondata da san Frediano nel VI secolo, poi riedificata da Anselmo da Baggio, vescovo della città, nel 1060 e infine modificato tra il XII e il XIV secolo. Non esistono notizie sulla primitiva costruzione e si è pensato ad un esempio di complesso episcopale, costituito da una serie di chiese raggruppate, con funzioni. Nell’area della piazza San Martino si affacciavano il battistero, la chiesa dei Santi Giovanni e Reparata e probabilmente la chiesa che occupava il sito della cattedrale. Ricevette il titolo di chiesa cattedrale nell’VIII secolo, al posto della chiesa di Santa Reparata con la fine del Regno longobardo e l’avvento del Sacro romano impero, in stretta collaborazione con il papato. In un locale presso la sacrestia si trova il monumento funebre a Ilaria del Carretto, realizzato dallo scultore Jacopo della Quercia tra il 1406 ed il 1408.
5) CHIESA DI SAN FREDIANO:
La basilica di San Frediano è uno dei più antichi luoghi di cultocattolico di Lucca, in stile romanico, ed è situata nella piazza omonima. Da questa basilica si snoda la sera del 13 settembre la processione per la Santa Croce. Nel novembre del 1957 papa Pio XII l’ha elevata alla dignità di basilica minore. La costruzione di questa prima chiesa si fa risalire allo stesso San Frediano, presbitero irlandese che fu eletto vescovo di Lucca tra il 560 e il 588. Nel 1112 iniziò, ad opera del Priore Rotone, la riedificazione dell’edificio che fu consacrato nel 1147 da papa Eugenio III. Nel XII secolo la chiesa era più bassa di quella che oggi vediamo; il rialzamento della navata centrale e costruzione del soffitto a capriate lignee data al XIII secolo e venne concluso con l’ornamentazione a mosaico della parte superiore della facciata (secoli XIII-XIV).
6) TORRE GUINIGI: La Torre Guinigi è la più importante torre di Lucca, nonché una delle poche rimaste all’interno della città. La torre, costruita in pietre e mattoni, è uno dei monumenti più rappresentativi e famosi di Lucca; la sua caratteristica principale è la presenza di alcuni lecci sulla sua sommità. Si innalza per 44,25 metri, distinguendosi da tutti gli edifici del centro storico. Il raggiungimento della cima è permesso da 25 rampe di scale – per complessivi 241 gradini – abbastanza agevoli nella prima parte ma non nell’ultima, dove si può continuare a salire solo grazie a rampe metalliche di ridotte dimensioni. Appesi alle pareti interne, è possibile ammirare numerosi quadri raffiguranti scene di vita medievale. Dalla sommità si può ammirare il centro della città, piazza Anfiteatro e il paesaggio delle montagne circostanti, le Alpi Apuane a nord-ovest, gli Appennini a nord-est e il monte Pisano a sud. Sulla cima della torre si trova il giardinetto pensile, costituito da un cassone murato riempito di terra, nel quale sono state messe a dimora sette piante di leccio.
7) TORRE DELLE ORE:
La torre delle ore di Lucca con i suoi 50 metri circa di altezza, è la più alta delle 130 torri presenti nella città dal Medioevo ad oggi. La costruzione della Torre risale al periodo medievale, intorno al XIII secolo. Nel 1390 il Consiglio Generale di Lucca decise di far realizzare un “orologio bonum, sufficienter aptum et bene distinguentes tempus per horas”. Dopo alcuni lavori di consolidamento si affidò la realizzazione del meccanismo al più importante orefice lucchese del tempo Labruccio Cerlotti. Solo nel 1490 fu posizionato un quadrante esterno. In questo modo le ore sarebbero state anche visibili oltre che udibili mediante i rintocchi. La Torre delle ore è legata alla leggenda di Lucida Mansi, la donna che vendette l’anima al Diavolo per rimanere bella e giovane. Il Diavolo però sarebbe tornato dopo trenta anni a esigere il pagamento del debito. Allo scadere dei trenta anni Lucida Mansi, la notte del 14 agosto 1623 saliva la Torre, affannata correva a fermare la campana, che stava per batter l’ora della sua morte. A mezzanotte in punto il Diavolo avrebbe preso la sua anima. Dalla leggenda però risulta che Lucida non raggiunse in tempo il meccanismo, non riuscì a fermarlo e il Diavolo si prese la sua anima con un carro infuocato
8) PALAZZO PFANNER:
La costruzione di Palazzo Pfanner risale al 1660. La vicenda della famiglia Pfanner s’intrecciò con la secolare storia del palazzo verso la metà dell’Ottocento. Fu infatti Felix Pfanner di famiglia bavarese ad acquistare progressivamente l’intera struttura dopo avervi installato, a partire dal 1846, la sua birreria, la prima del Ducato di Lucca e una delle prime in Italia. Negli anni di attività della birreria il giardino del palazzo divenne luogo d’incontro dei lucchesi e di personalità provenienti da tutto il mondo, per degustare birra e passare del tempo in compagnia. La storica Birreria Pfanner chiuse nel 1929. La residenza di Palazzo Pfanner, unica parte del palazzo attualmente visitabile, racchiude al suo interno un ampio salone centrale affrescato negli anni venti del Settecento dal quadraturista Pietro Paolo Scorsini, Il giardino è uno degli esempi meglio conservati di giardino barocco in stile italiano. Tra gli elementi più scenografici ricordiamo la massiccia presenza di statue settecentesche raffiguranti dei dell’Olimpo e personaggi della mitologia greca. Per la sua architettura e l’ampio giardino è stato utilizzato da numerosi registi come set, incarnando a pieno l’immaginario del “palazzo della nobiltà papalina”. Ad esempio è il palazzo del marchese del Grillo nell’omonimo film con Alberto Sordi (1981), la residenza della famiglia dei Sant’Agata in Arrivano i bersaglieri di Luigi Magni e il giardino in Ritratto di signora con Nicole Kidman del 1996.
9) PALAZZO MANSI – MUSEO NAZIONALE: Palazzo Mansi si trova nel centro della città di Lucca e risale alla fine del Cinquecento. Fu acquistato dalla famiglia Mansi nel 1616 che eseguì una ristrutturazione interna in stile barocco in contrasto con l’austerità delle fattezze esterne. Le due ali perpendicolari al nucleo centrale risalgono all’Ottocento, con lo scalone ad unica rampa che conduce al piano nobile in un loggiato affacciato sul giardino. Il museo è stato situato in questo lussuoso stabile dal 1965 quando divenne proprietà dello Stato e venne completamente ristrutturato. Nel 1977 vi fu inaugurata la sezione della pinacoteca Nazionale. Successivamente furono recuperati gli arredi originali, gli affreschi e gli arazzi alle pareti. Da segnalare la Camera degli sposi, con l’originale alcova e i tessuti di seta lucchese ricamata del ´700. Nel Museo sono esposte opere del XIX secolo e strumenti e prodotti tessili antichi della vita comune quali telai, modelli di abbigliamento d’epoca, paramenti religiosi, tessuti del XVI, XVII e XVIII secolo ed illustra uno spaccato di quello che è stata l’attività di produzione tessile nel territorio lucchese.
10) PALAZZO DUCALE: Fino all’avvento della signoria di Castruccio Castracani la sede del governo della Repubblica si trovava in Piazza San Michele. Il Castracani fece costruire la vasta Fortezza Augusta, al cui interno collocò la propria residenza, alloggiamenti per i soldati, depositi di munizioni, ecc. Tradizionalmente il progetto dall’Augusta è attribuito a Giotto. L’enorme complesso, che copriva circa un quinto della città, venne distrutto a furor di popolo nel 1370, dopo che l’Imperatore Carlo IV di Boemia aveva reso alla Repubblica la propria libertà. Con la nuova signoria di Paolo Guinigi venne nuovamente edificata attorno al Palazzo una fortezza, chiamata Cittadella di Lucca. Nel 1430, alla caduta di Paolo Guinigi, anche la Cittadella venne smantellata, ma anche in questo caso il restaurato governo repubblicano decise di continuare ad aver sede nel Palazzo che fu di Castruccio. Il Palazzo Pubblico, nei secoli XV e XVI, crebbe senza un disegno preciso con l’aggiunta progressiva di nuovi edifici al Palazzo già del Castracani e del Guinigi. Nella struttura si trovavano i locali del parlamento e del governo, gli alloggiamenti dei soldati, l’armeria, la polveriera, le prigioni e tutti gli immobili di servizio (il gonfaloniere e il collegio di governo vivevano nel Palazzo e quindi necessitavano di servitù, cucine, scuderie, ecc.). Dopo l’unità d’Italia il palazzo venne spogliato anche dei paramenti e divenne poi sede della Prefettura, della Corte d’Appello, Corte d’Assise e della provincia di Lucca.
11) CASA NATALE DI GIACOMO PUCCINI:
Il museo-casa natale occupa i locali dell’appartamento in cui nacque il 22 dicembre 1858 il compositore Giacomo Puccini. La famiglia Puccini vi si era stabilita nel 1815 e il maestro visse stabilmente in questa casa fino al 1880, anno in cui si trasferì a Milano per completare gli studi. Puccini in seguito ebbe diverse residenze, ma rimase sempre legato alla casa paterna. La casa è stata trasformata in museo nel 1979 dalla Fondazione Giacomo Puccini, grazie alla donazione dell’immobile da parte di Rita Dell’Anna. Il museo custodisce arredi originali, preziosi oggetti appartenuti al musicista Giacomo Puccini, tra cui partiture autografe di composizioni giovanili, molte lettere di e a Giacomo Puccini, quadri, fotografie, bozzetti, cimeli e documenti preziosi. All’interno del museo si trova anche il costume di Turandot. Il Museo casa natale di Giacomo Puccini custodisce il pianoforte Steinway & Sons (modello B-211, matricola n. 98606), acquistato da Giacomo Puccini nella primavera del 1901. È sicuramente da considerare il pianoforte più importante tra i tanti posseduti dal compositore, sia per la qualità, che per la sua storia. Il pianoforte è stato restaurato nel 2006. Lo strumento ha conservato la sua struttura originale, recuperando il suono originale.
12) VIA FILLUNGO:
è la strada principale del centro di Lucca. La via, lunga 700 metri e larga 10, all’interno delle mura, è uno dei simboli più rappresentativi della città, centro delle attività turistiche, commerciali e artigianali dei lucchesi.