Le ville lucchesi, ovvero i palazzi in villa, si ritrovano nella campagna e nella zona collinare che circonda la Piana di Lucca e rappresentano ancora oggi un patrimonio di notevole bellezza. Le ville di Lucca furono costruite dal XV fino al XIX secolo come residenze estive alternative a quelle invernali in città per volere delle classi più agiate della città di Lucca. Queste prestigiose residenze sono ancora per la maggior parte in mano ai privati attraverso passaggi di generazione in generazione.
La struttura delle ville lucchesi è propria di un’opera d’arte: ampi e arborati giardini, portici, saloni, affreschi e statue, parchi con vasche, pescherie e laghetti. Nella costruzione di queste opere di borghesia urbana immerse tra olivi e vigneti, i lucchesi hanno modificato il loro paesaggio tenendo come considerazione primaria la bellezza. I visitatori si trovano a contatto con una pluralità di valori che spaziano tra architettura e paesaggio, agricoltura e attività tradizionali creando un’atmosfera contemplativa e intima. È consigliato organizzare la visita delle ville lucchesi secondo precisi percorsi in modo da addentrarsi nella tranquillità e eleganza di queste dimore suggestive senza girovagare senza meta.
Villa Grabau è una delle principali dimore storiche lucchesi del Rinascimentoche ha conservato intatti mobili e dipinti d’epoca. Fu edificata dai ricchi mercanti lucchesi Diodati sulle rovine di un borgo medievale, trasformata nel tempo con tratti rinascimentali e infine neoclassici, venne ceduta a a Carolina Grabau, sposa di un ricco banchiere tedesco, nel 1868. Di notevole importanza è il Parco di nove ettari che circonda la Villa e la arricchisce con alberi secolari e vere rarità botaniche. La pregiata struttura della Limonaia risalente al seicento contiene oltre cento conche di limoni in terracotta con impressi gli stemmi degli antichi committenti e costituisce una delle testimonianze delle bellezze architettoniche della lucchesia.
Villa Bernardini rappresenta un esempio considerevole di architettura tardo rinascimentale con l’imponente dimora posta come blocco unico al centro dell’ampio parco. La residenza voluta da Bernardo Bernardini è stata ultima nel 1615 ed è sempre rimasta patrimonio di famiglia. Studiosi e appassionati si sono interessati in particolare allo stemma della famiglia Bernardini riportato con pitture e incisioni su molti mobili commissionati direttamente dalla famiglia e risalenti alle diverse epoche.
La costruzione di Villa Oliva, in precedenza Buonvisi, risale al 1500 per volere di Ludovico Buonvisi che commissionò l’architetto e sculure lucchese Matteo Civitali. Nel corso del tempo, la Villa ebbe diversi proprietari ed, infine, fu acquistata dalla famiglia Oliva che mise in atto rilevanti lavori di ristrutturazione. La residenza è costituita da due saloni soprapposti nella parte centrale e da un suggestivo loggiato. con colonne in pietra di Matraia che si affaccia sul maestoso parco di 5 ettari. La bellezza del parco è accentuata dalle fontane, il cui funzionamento è legato alla ricchezza delle acque della zona.
Villa Mansi rappresenta un notevole esempio della cultura e della società dell’antica Repubblica Aristocratica della città di Lucca. Da prima del XVI secolo, I Mansi erano una famiglia nota a livello europeo nel campo del commercio della seta e avevano rapporti stretti con le famiglie patrizie lucchesi, grazie ai quali poterono acquistare nel XVII secolo la Villa di Segromigno. I Mansi promossero una ristrutturazione della faccia della Villa seguita dall’architetto lucchese Giusti e l’importante trasformazione del giardino a opera di Filippo Juvarra. All’interno, la Villa è arricchita da numerosi affreschi, tra i quali spiccano le opere del pittore neoclassico Stefano Tofanelli.
La Villa di Camigliano, già Torrigiani, costituisce il miglior esempio di architettura barocca in Toscana. La Villa e il suo parco, risalenti al primo Cinquecento e appartenenti in origine alla famiglia dei Buonvisi, furono acquistati dal Marchese Nicolao Santini, ambasciatore della Repubblica di Lucca alla corte di Luigi XIV, che apportò notevoli modifiche attratto dell’architettura di Versailles. A partire dal XIX secolo, il parco ha assunto un aspetto molto più romantico con l’arricchimento di esemplari di pianti provenienti da tutto il mondo. Un magnifico viale di cipressi porta alla maestosa facciata barocca delle Villa, al cui interno sono ancora perfettamente conservati i ricchi arredi originali e gli affreschi decorativi di Pietro Scorzini. Oggi, la Villa è ancora abitata dalla famiglia discendente di Nicolao Santini.
Il primo nucleo della villa lucchese era formato da un fortilizio abitato dal Duca di Tuscia. Successivamente la proprietà passò a nobili famiglie di mercanti e banchieri lucchesi che trasformarono la fortezza in un palazzo signorile. Dopo il fallimento della famiglia Buonvisi, gran parte dei loro beni, tra cui la Villa di Marlia, furono messi in vendita. La dimora storica venne allora acquistata nel 1651 da Olivieri e Lelio Orsetti che operarono modifiche alla Villa e diedero al Parco una nuova sistemazione di gusto barocco con la realizzazione di viali e giardini scenografici visibili ancora oggi